Gianpietro D’adda presidente e amministratore di Befed, realtà che si sta velocemente affermando nel mondo della ristorazione grazie alla visione e tenacia del suo presidente che tuttavia arriva da un altro settore…vuole raccontarcelo?

Mi sono affacciato al mondo del lavoro nell’impresa di famiglia attiva da anni nel settore garden nella zona di Bergamo, ma sono sempre stato una persona con uno sguardo sul mondo esterno e nel 2002 sono volato in Spagna per collaborare con un’azienda che coltiva piante mediterranee e che nel 2007 ho acquistato dopo tanta fatica. E’ un’azienda che esporta in tutto il mondo soprattutto ulivi e palme. Ma non mi sono fermato perché qualche anno fa ho avuto la necessità di “diversificare” e a partire dal 2013 ho iniziato la mia ricerca in settori in cui valesse la pena investire. L’anno dopo mio cugino mi dà appuntamento in un locale Befed famoso per il suo galletto con patatine accompagnato da una salsa “fatta in casa”. Quando ho consumato il mio galletto ho capito, “Questo è quello che voglio: un prodotto vincente”. Ho contattato la catena e i soci storici, ma erano molto restii nel far entrare nuovi affiliati. Allora ho contattato uno degli affiliati per tentare di farmi vendere un punto vendita, cosa che sono riuscito ad ottenere nel 2014, e un altro ancora nel 2015. In pochi mesi sono riuscito a prendere 4 locali a marchio Befed e i soci storici hanno iniziato ad ascoltare le mie richieste, tanto che nel 2016 in sei mesi ho acquisito il 50% della catena. Oggi Befed è gestita totalmente da me, ho la piena fiducia degli altri due soci di riferimento, e Befed da un piccolo ufficio con un dipendente oggi conta 13 persone all’interno del suo organico, e 20, ho portato la catena a 40 locali. Befed che è specializzata nel galletto e nella birra artigianale è partito con una formula legato all’easy pub, locali piccoli situati prevalentemente nei centri commerciali destinati alla sola ristorazione, ma oggi si è evoluto in un concept con locali molto più grandi di 5/600 m2 e serale.

 

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Determinazione, visione e spirito di iniziativa, quali sono le altre caratteristiche che contraddistinguono il fare impresa di Gianpietro D’Adda?

Diciamo  che sono una persona abbastanza impulsiva e alla fine ho capito nel mio percorso professionale che nulla è dato al caso e nulla è scontato e che ascoltare le persone vicine e soprattutto ascoltare i consigli sono la formula vincente che mi ha portato fin qui. Oggi Befed rispetto ad altre catene nel mondo della ristorazione vanta una squadra di giovani che hanno creduto in una proposta diversa e che sono cresciuti  all’interno dei miei locali. Il progetto Befed è in continua evoluzione, dati i cambiamenti a livello nazionale, e le persone Befed sanno tenere il passo insieme a me. 

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Quali sono le caratteristiche che cerca in una persona da inserire nel progetto Befed e nella sua idea di impresa?

La cosa principale è il rapporto che riesci ad instaurare con la persona, e nei mesi scorsi ho avuto modo di verificare questo aspetto: non bisogna lasciarsi condizionare dal primo incontro che si ha con un tuo futuro collaboratore perché bisogna capire anche chi hai di fronte e la sua voglia di capire e conoscere il progetto che gli viene proposto.  A volte si sposano progetti non tanto basati sulla parte economica ma costruiti sulla persona davanti a te. 

Quali consigli può dare ad un giovane che vuole entrare nel mondo del lavoro e che non ha le idee chiare sulla strada da intraprendere?

Sicuramente è fare la cosa che piace e non che viene imposta. Oggi il mondo del lavoro offre veramente tanto ed è completamente diverso da 20 anni fa. Però ripeto, una persona deve avere la determinazione e la voglia di fare quello che gli piace, quello che è nelle sue corde senza imporsi nulla di quello che trova davanti a sé ma deve sempre lottare per arrivare dove vuole.

Il suo percorso professionale e di vita quanto pensa sia frutto del suo merito e non del caso e della sua origine familiare privilegiata?

Quando sono partito l’unica cosa che avevo dalla mia era la sicurezza di poter tornare a lavorare nell’impresa di famiglia ma dal giorno in cui ho iniziato ad intraprendere il mio percorso professionale in Spagna devo dire che non ho avuto nessun tipo di aiuto da parte dei miei genitori perchè era un mio progetto e volevo crearlo da solo, con le mie forze.  Il mio essere responsabile unito alla spensieratezza della gioventù hanno creato quel qualcosa che mi ha reso chi sono oggi, e ringrazio soprattutto la mia famiglia.

Quali sono i prossimi progetti professionali? 

Ogni cosa che faccio è mossa dal piacere di farla e mi impegno molto nello studio e  nel lavoro. Quando sono entrato in Befed, sono stato per un anno e mezzo in cucina a fare patatine e galletti per capire cosa Befed significasse, e perchè se un domani veniva un mio dipendente a raccontarmi qualcosa che secondo lui non era corretto potevo permettermi di controbattere perchè sapevo di cosa stesse parlando. Quindi sotto questo punto di vista conoscere e prendere consapevolezza di quello che vuoi fare è la cosa principale. Oggi sono particolarmente focalizzato sul progetto Befed e la mia idea per un futuro prossimo è quella di inserire qualcosa che possa apportare novità e aggiungere al galletto e alla birra artigianale quel tocco in più. Ci sto lavorando anche osservando il cambiamento dei comportamenti delle persone dopo il Covid.

Nel suo percorso lavorativo quali sono stati gli ostacoli e come li ha superati?

Diciamo che gli ostacoli in questi anni sono stati molti e col passare degli anni li ho affrontati in modo completamente diverso rispetto a quando avevo 20 anni. Oggi l’ostacolo maggiore è capire il cliente, chi hai davanti ed entrare in sintonia con lui per potergli dare quello che chiede. Io penso che bisogna vivere l’ostacolo come momento di crescita che fa maturare, questo è quel che ho fatto in questi anni e che mi ha aiutato. Ma penso che l’ostacolo maggiore sia riuscire a farsi capire e a far capire agli altri quello che vuoi davvero dalla vita.

Prossimo progetto familiare?

Negli ultimi anni sto dando molto più spazio alla famiglia, ho tre figli piccoli di 2, 4 e 8 anni e cerco di essere sempre disponibile per loro poichè penso sia importante stare bene all’interno della famiglia per poter avere quella spinta in più sul lavoro e riuscire a ragionare in modo più tranquillo e trasparente. Appena possiamo, poi, ci facciamo qualche viaggio tutti insieme. 


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Presidente di Job Farm e Direttrice di Job Farm News, si occupa da oltre 15 anni di formazione, lavoro, risorse umane e innovazione. Dirige SportelloStage partner di Recruit srl, agenzia di intermediazione, e Ems società di consulenza HR.