Intervista a Chiara Ceretti

Intervista a Chiara Ceretti

Come nasce spazio 3R?

Spazio 3R nasce con la vocazione per la sartoria sostenibile, dal 2016 c’è sempre stato un occhio puntato alla sostenibilità, al recupero delle rimanenze, economia circolare. Poi con la formazione ci si rende conto che le stesse donne che iniziano a frequentare i corsi base si scoprono professioniste. Il progetto nasce con ’Associazione Irene’, una realtà che si occupa di progettazione europea e pari opportunità. Come progetto non potevamo garantire continuità così si è deciso di rendere Spazio 3R una associazione autonoma, avendo come prospettiva l’impresa sociale; in pratica siccome siamo ancora a cavallo con la riforma del terzo settore e tutta una serie di pratiche, abbiamo creato nel 2020 una realtà snella per fare poi le cose con calma e accompagnare le donne nell’inserimento lavorativo.

 

spazio 3R

 

In che modo Spazio 3R aiuta ad inserirsi in maniera finalizzata nel mondo del lavoro?

 

Faccio una piccola premessa, nei percorsi che abbiamo fatto c’era sempre un’analisi delle competenze, cv etc.. Nella realtà sartoriale ci sono varie tipologie di occupazione perché è un mondo variegato, nel nostro caso si tratta di prodotti artigianali, di piccola sartoria. In Spazio 3R abbiamo diverse figure, quali: la fashion designer nonché vice presidente, abbiamo la modellista che si occupa dei modelli, una persona con più di trent’anni di esperienza nella sartoria e poi le nostre sarte che vedono tutte le fasi della lavorazione accompagnate dalle professioniste. Questa è una sartoria artigianale, è la sartoria di quartiere con la sarta professionista che gestisce tutte le fasi. Il mondo sartoriale però è molto più vasto perché questi stessi passaggi che noi facciamo in azienda sono settorializzati. Quel che noi proponiamo è un inserimento in una sartoria artigianale, non a catena di montaggio, poi una si può anche specializzare nel fashion design, analisi delle tecniche e stile o nella modellistica.

 

Quali caratteristiche deve avere una giovane che vuole entrare nel settore e come si può orientare nella formazione?

 

In Spazio 3R abbiamo visto molte donne che si sono scoperte sarte con l’esperienza acquisita attraverso i corsi, si sono scoperte con capacità che sapevano di avere ma che non hanno mai messo a frutto. Spesso diciamo che la sartoria è l’occasione per ricominciare. Sicuramente si può iniziare da un primo corso, anche informale, ma quello che abbiamo capito, e ce lo dicono anche le professioniste in sartoria, è che non si finisce mai di imparare, perché a seconda della strada che si sceglie di prendere ci sarà sempre una conoscenza che si continua ad acquisire, si possono imparare ad usare macchinari, conoscenza di nuove tecniche, lavorare tessuti diversi, fare abiti su misura che è diverso da produrre abiti in serie o oggettistica. Intanto è importante sperimentarsi e vedere se è la propria strada e poi iniziare a provare. Si può dire che Spazio 3R è un’esperienza ibrida, noi abbiamo assunto due ragazze a tempo indeterminato che partivano da zero e che non sapevano neanche l’italiano, Rania e Halima sono le nostre sarte professioniste che accolgono le persone che fanno stage e inserimenti lavorativi, loro sono la prova provata che questo può funzionare,  è una realtà dove anche loro sono socie dello Spazio 3R, imprenditrici in un piccolo gruppo. L’allieva può anche decidere di mettersi in proprio riproducendo la realtà di 3R sviluppando competenze di management, gestione del cliente e della comunicazione.

 

 

 Tutto parte dalla formazione…

 

Certo, la formazione e soprattutto la capacità di saper osservare, guardare per apprendere il lavoro da chi è più esperto. Essendo un lavoro pratico è bello perché vedi i miglioramenti ma bisogna costantemente stare attenti rubando il lavoro agli altri, così come penso che oltre alla formazione sia importante poter sperimentare una prima occasione di  lavoro pratico mettendosi in gioco. Faccio un esempio di una nostra ragazza che oggi lavora in un’azienda di moda dopo uno stage con 3R, con noi ha capito alcuni suoi limiti e parti mancanti, aveva passione e noi l’abbiamo aiutata a fare qualcosa di più, l’abbiamo aiutata a fare dei colloqui e sta vedendo ora cosa vuol dire davvero lavorare. Noi le abbiamo dato nei nostri laboratori la possibilità di sperimentare, perchè il vantaggio di stare in una realtà piccola come la nostra è che le ragazze che arrivano guardano tutti i passaggi, non facendo sempre e solo una mansione ma vengono coinvolte nei progetti, poi certo quando lei ha avuto la possibilità di inserirsi nel mondo della moda  ha dovuto ricominciare da capo ma da noi ha capito come approcciarsi.

 

Su più media si legge che c’è un rinnovato interesse e attenzione verso la sartoria, ai  tessuti, al taglio, al cucito. Qual è l’origine?

 

 Sicuramente, da un lato c’è una mancanza di sarte e c’è tutto un patrimonio di tecniche artigianali che se non vengono recuperate ora andranno perse, quindi c’è una richiesta, e poi dall’altra parte c’è anche il tema della sostenibilità della moda, sto parlando per le piccole aziende, voler recuperare, prendersi cura ma anche riparare, un ritorno a queste tradizioni artigianali e al volersi mettere in gioco, e, complice la pandemia, le persone si stanno ripensando, stanno cambiando la loro vita, le proprie priorità, credo che il fare qualcosa di concreto con le mani sia stato un cambiamento che molti hanno fatto. Molte nostre clienti e signore che conosciamo hanno appunto avviato la loro piccola attività nel periodo di pandemia quindi penso sia un percorso che riporti al contatto col fare concreto, alla soddisfazione di arrivare alla fine, il poter dire di essere riusciti a fare un proprio progetto sartoriale, che dà molta soddisfazione

 

 

spazio 3r

 

Un’ultima domanda, un incoraggiamento ad una persona che vede nella sartoria una opportunità per ricominciare.

 

 Io dico sempre che la quarta erre di Spazio 3R è ‘ricominciare’ e abbiamo visto tante persone che hanno ricominciato, diciamo che la sartoria unisce il passato col presente e il futuro permettendoci di unire i puntini, quindi il suggerimento è quello di provare e di sperimentarsi, di non abbattersi e di provare a fare un corso di formazione perché dai nostri corsi a pagamento stiamo vedendo che ci sono tante persone che si stanno interessando a questo ambito, magari non diverranno sarti ma è un modo per scoprire delle parti di sé che non si conoscevano come ad esempio la concentrazione, quando si lavora in sartoria il tempo vola perchè si è concentrati su quello che si fa, quindi in un mondo che va a centomila all’ora riprendere la sartoria vuol dire riprendersi il tempo giusto. A Spazio 3R vige l’idea del slow fashion che si incentra sull’attenzione del sartoriale e sul prodotto fatto bene: meglio prendersi due minuti in più per fare una rifinitura curata piuttosto che una fatta male. C’è questo recupero del valore del tempo che secondo me è importante questo per noi significa sostenibilità verso i tessuti, i materiali ma anche verso le persone.

 

 

 

Interviste

2023-01-03 11:28:46

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Marina Verderajme

Presidente di Job Farm e Direttrice di Job Farm News, si occupa da oltre 15 anni di formazione, lavoro, risorse umane e innovazione. Dirige SportelloStage partner di Recruit srl, agenzia di intermediazione, e Ems società di consulenza HR.

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