Scopriamo insieme a Simone Pivotto Training Manager il servizio Check Up Compliance ESG di Job Farm. Cosa significa essere ESG compliant e quali sono
le prospettive per le imprese?
Simone Pivotto – Training Manager di Job Farm
La sostenibilità d’impresa è un tema importante e attuale. Per rispondere alla tua domanda, essere compliant significa rispondere a una serie di standard che sono strettamente collegati alla sostenibilità aziendale. È un aspetto, quello ESG, che ha acquisito nel corso degli anni centralità rispetto alla strategia di impresa. I criteri ESG sono importanti perché consentono di ricondurre a criteri di misurazione oggettivi e condivisi. Negli ultimi tempi, le attività che le imprese mettono in campo dal punto di vista ambientale, sociale e di governo dell’impresa stanno avendo un’importante accelerazione. Recentemente, nello specifico il 1º giugno, il Parlamento Europeo ha approvato la cosiddetta direttiva sulla Corporate Sustainability Due Diligence che obbligherà tutte le imprese, a partire dal 2024, a rendicontare le informazioni di sostenibilità secondo nuovi criteri e contenuti. Il nuovo standard legislativo a livello europeo diventerà centrale per il governo di tutte le imprese di medie e grandi dimensioni.
Quali sono i benefici per le aziende che perseguono gli obiettivi di sviluppo sostenibile nel lungo termine?
Simone Pivotto – Training Manager di Job Farm
Parliamo di una gamma di benefici molto ampi. Prima ancora di parlare dei benefici, è importante riconoscere che in assenza di un approccio sostenibile, un’impresa non è in grado di avere una sintonia soddisfacente con i propri stakeholder in generale e segnatamente con i propri clienti. Obiettivo ovviamente fondamentale per chiunque voglia fare impresa.
Tra i benefici riconducibili a un approccio sostenibile vi è il miglioramento della reputazione aziendale. Essere ESG compliant aumenta la fiducia degli investitori e dei potenziali partner commerciali. Secondariamente, il beneficio è quello di poter dimostrare il proprio impegno in campo ambientale e quindi di qualificarsi come un fornitore affidabile sia in campo pubblico che privato. Racconto a te e ai nostri lettori questo episodio. Recentemente sono stato in una nostra impresa cliente, che ci ha affidato una serie di masterclass molto verticali in ambito ESG per approfondire alcuni temi specifici. Il direttore HR mi raccontava come una delle molle che li avesse spinti a puntare su questo modello di formazione, fosse rappresentata dal fatto che alcuni dei loro clienti escludessero dalla catena del valore quelle imprese che non rispettavano gli standard ESG o non avevano una consapevolezza forte su questi temi.
Il terzo punto è proprio la sintonia con il consumatore. Se in passato le leve di marketing che facevano più presa sul consumatore erano estemporanee, oggi l’attenzione dell’impresa agli aspetti ambientali di sostenibilità è uno di quegli aspetti che in maniera preminente colpiscono l’immaginario di chi valuta l’acquisto di quel prodotto o di quel servizio.
Qual è l’obiettivo del servizio Check Up Compliance ESG promosso da Job Farm?
Simone Pivotto – Training Manager di Job Farm
Il servizio Check Up Compliance ESG ha avuto una genesi un po’ diversa dalla norma. Arriva da un fabbisogno sentito dalle nostre imprese clienti, cioè quello di capire se presentano tutti gli standard e tutte le buone pratiche dal punto di vista della strategia aziendale, al fine di essere riconosciuti come attori affidabili dal punto di vista della sostenibilità. Come rispondiamo a questo fabbisogno? Per prima cosa mappiamo eventuali criticità e approfondiamo quali sono i processi, al fine di migliorarli in conformità con gli obiettivi ESG. Lo facciamo attraverso un team di esperti che fanno capo al nostro comitato scientifico del Master in ESG e attraverso un tool di analisi. Quindi cosa ci consente di fare? Soprattutto di individuare gli aspetti chiave delle attività di impresa, valutando tra l’altro i rischi esterni, l’impatto ambientale, la parità di genere, la sicurezza sul lavoro, la gestione dei rifiuti. Da questo punto di vista, quindi, è un servizio che comprende certamente un incontro preliminare con il team di esperti, la somministrazione di un questionario dedicato che consente di portare alla luce gli eventuali aspetti di debolezza. Il percorso si conclude con un incontro di restituzione volto a segnalare eventuali aree di miglioramento e strumenti operativi per potenziare la strategia di sostenibilità dell’impresa. Il fine ultimo è quello di andare a rendere maggiormente performante il processo e l’approccio complessivo dell’azienda.
Quali sono i criteri ESG da considerare per un’analisi accurata della sostenibilità dell’impresa?
Simone Pivotto – Training Manager di Job Farm
La domanda è molto vasta, ma cercherò di schematizzare partendo dalle tre principali dimensioni di quello che è un approccio ESG.
La prima dimensione è naturalmente quella ambientale e da questo punto di vista è importante valutare e approfondire l’aspetto legato ai consumi energetici. Altri elementi chiave sono l’impatto sulle risorse naturali e sull’ambiente dovuti all’approccio produttivo dell’impresa, non tralasciando temi quali: la gestione dei rifiuti, la mobilità e le emissioni.
La seconda dimensione è quella sociale, dove si vanno a mappare aspetti come, ad esempio, la parità, quindi l’evitamento di qualsiasi tipo di discriminazione. Tra gli aspetti che valutiamo vi è anche la presenza o meno del welfare aziendale, e l’introduzione di sistemi di smart working o di valutazione dei fornitori. Da questo punto di vista, è fondamentale valutare se l’azienda ha progetti territoriali che coinvolgono gli stakeholder che afferiscono alla comunità locale.
La terza dimensione è quella di governo dell’impresa, tra i punti chiave più rilevanti, troviamo l’eventuale adozione di un codice etico e la promozione di iniziative che favoriscano l’inclusione delle diversità culturali, ma anche l’adozione di politiche per favorire la parità di genere. Queste sono le dimensioni più rilevanti.
Nel momento in cui si individuano delle aree di miglioramento, quali sono gli step successivi?
Simone Pivotto – Training Manager di Job Farm
La formazione è uno strumento che può assumere una grande importanza per le aziende che vogliono migliorare le proprie performance in termini di sostenibilità. Consente, infatti, di adottare pratiche fondamentali nelle organizzazioni di impresa, come la creazione di un codice etico e la costruzione di un bilancio di sostenibilità. Affinché ci sia un miglioramento sotto ogni punto di vista, l’impresa deve guardare alla formazione come driver principale per strutturare un rapporto solido con gli stakeholder.
L’obiettivo è quello di implementare una serie di strumenti tecnici, quali la rendicontazione non finanziaria e le certificazioni ambientali, sociali ed etiche. La formazione è lo strumento principe per acquisire un approccio specialistico e per essere riconoscibile e riconosciuto come attore nell’ambito della sostenibilità.