Il concorso “Lifebility Award”, è promosso dai Lions. Quali sono missione e obiettivi dell’associazione?
I Lions sono un’organizzazione nata con un denominatore comune, facciamo un servizio nei confronti degli altri per fare beneficenza, il motto è “We serve” e i nostri servizi vengono chiamati service. I service nascono da una beneficenza diretta, la maggior parte delle attività sono mirate a persone che hanno un bisogno diretto.
A ciò si collega una delle iniziative che hanno contraddistinto la vita dei Lions, la creazione del bastone bianco, inventato da una delle signore Lions più attive, che aveva la mancanza della vista. Il bastone bianco è diventato per tutto il mondo il simbolo delle persone cieche. Da quel momento i Lions hanno iniziato ad occuparsi dei problemi legati alla vista, come: l’occhio pigro, la cecità nei bambini, la banca degli occhi e si pensi che ancora oggi a Milano è attivo un centro di addestramento per i cani guida. Il nome “Cavalieri della Luce” è nato negli Stati Uniti per questo motivo. Quando il lionismo è passato dagli Stati Uniti agli altri continenti, ogni continente l’ha personalizzato. In Europa, ad esempio, nascono i service d’opinione, l’idea è di influenzare l’opinione su argomenti che riteniamo particolarmente significativi. Il primo service di opinione che ho fatto io da quando sono Lions, da trent’anni, è stato quello delle barriere architettoniche sulle strade di Milano, un’indagine che ha portato alla creazione di un libro bianco, condiviso con il Comune di Milano e tuttora in uso. Un altro aspetto che abbiamo preso in considerazione è stato quello della protezione civile, ancora prima che nascesse sensibilizzavamo le persone sul tema.
Nel 2008, dopo lo scoppio della bolla finanziaria, ci siamo resi conto che nel mondo del management moderno non c’è sufficiente etica, da qui nasce l’idea di seminare etica nella testa di giovani attraverso un concorso. Se un giovane arriva con un progetto di innovazione tecnologica che risolve un problema sociale di una categoria fragile, allora lo aiutiamo a crescere e assistiamo la startup, facendogli acquisire una cultura etica. I partecipanti al concorso, sono giovani brillanti perché sono disposti a farsi giudicare, hanno delle idee innovative e sono smart. Questi ragazzi quando arriveranno ad occupare posizioni di decision maker, avranno aziende proprie, saranno manager di aziende o funzionari pubblici. Se hanno metabolizzato il concetto che noi gli vogliamo far acquisire prenderanno delle decisioni che sono socialmente utili, senza creare dei danni agli altri per massimizzare il proprio profitto, ma di tener conto anche di quello che può succedere a lato di una decisione che prendono. Con questo sistema abbiamo fatto partire il concorso e siamo arrivati oggi alla tredicesima edizione, con un buon successo e con l’evoluzione delle categorie nel tempo. Le ultime che abbiamo affrontato sono legate al PNRR, nello specifico i temi legati alla salute e alla transizione ecologica.
Anche per il 2023 l’associazione Lifebility dei Lions ha realizzato il Lifebility Award, un concorso che coinvolge giovani tra i 18 ai 35 anni, con l’obiettivo di premiare progetti e idee rivolte al sociale, innovative e sostenibili.
Ci può raccontare quale sarà il focus di questa XIII edizione?
Il focus è intorno al PNRR perché i giovani vincitori e i finalisti del nostro concorso che entrano sul mercato, sono agevolati da una serie di finanziamenti e attività volti alla crescita imprenditoriale e aziendale previsti nell’ambito del PNRR.
Noi affianchiamo i ragazzi per circa un mese con dei tutor che li aiutano a migliorare la loro idea di business. I tutor sono dei professionisti senior che vengono assegnati a ogni progetto. Sono giovani pensionati manager che hanno finito di fare il loro in azienda da un anno o due, sono freschi e hanno ancora tanta voglia di dare. Lo scambio generazionale avviene tra le energie e l’entusiasmo dei giovani concorrenti e l’esperienza, la saggezza e la capacità di guardare gli argomenti da un altro punto di vista dei nostri senior. È uno scambio che ha due direzioni.
Quali sono le modalità di partecipazione e quanto tempo hanno a disposizione i candidati per proporre le loro idee?
Il concorso ha un sito www.lifebilityaward.com dentro il quale ci sono moltissime informazioni, come gli abstract di tutti i progetti che sono stati presentati negli ultimi anni, sotto la voce progetti. La voce principale che interessa a un giovane partecipante è “partecipa al concorso”. Qui trova diverse informazioni, tra cui: il regolamento, una sintesi che spiega in cosa consiste il concorso, la sua presentazione, il modulo di progetto e la storia dei dodici anni con l’albo d’oro dei vincitori. La partecipazione prevede la presentazione del progetto attraverso le caratteristiche previste dal regolamento e la compilazione di un modulo, insieme all’invio degli allegati a info@lifebilityaward.com. La data di presentazione per il progetto è il 3 Aprile, in seguito ci sarà una fase di preselezione dove emergeranno i finalisti che verranno affiancati ai tutor. Al termine di questa fase i finalisti andranno a Bruxelles a vedere cosa fa la Comunità europea, per un viaggio di tre giorni, dove dei funzionari di regione Lombardia spiegheranno in che cosa consiste l’aiuto di Bruxelles verso le idee innovative. Uno dei nostri obiettivi è di abituarli a pensare europeo.
Il nuovo anno porta con sé una novità, sto parlando della prima edizione del premio letterario “Lifebility for Humanities”. Di cosa si tratta?
Quando abbiamo varato il nostro progetto abbiamo pensato a innovazioni tecnologiche al servizio del sociale, questo ha automaticamente tagliato fuori tutti gli studenti che si occupano di materie umanistiche. Quest’anno abbiamo deciso di allargare la base. Perché non è necessariamente positivo per l’azienda che i manager aziendali siano soltanto ingegneri, dovremmo avere dei manager aziendali che siano anche di estrazione umanistica. Il mezzo che abbiamo scelto per coinvolgere i ragazzi dell’area humanities è il racconto. Il progetto, con un totale di 15 cartelle, deve rispettare alcune indicazioni: il personaggio principale o il coprotagonista deve essere colui o colei che sta entrando nel mondo del lavoro, deve applicare una delle regole del decalogo dell’etica Lions e deve migliorare o risolvere la situazione di uno dei mali del mondo. Il progetto può essere presentato entro il 18 aprile e sarà valutato da una giuria qualificata, costituita da editori, giornalisti e scrittori che sceglieranno 10 finalisti. I 10 racconti faranno parte di una raccolta e uno tra questi sarà scelto come vincitore. Il vincitore, oltre a un premio economico, parteciperà a una giornata organizzata dai Lions alle Nazioni Unite, dove si tengono una serie di convegni sulla tematica del sociale.
Nel corso degli ultimi anni il concorso ha permesso l’emergere di progetti dall’alto valore etico, qual è uno dei progetti che l’ha colpita maggiormente?
Il progetto che non solo ha colpito me, ma tutto il mondo è quello di Cristian Fracassi. Cristian è un giovane bio ingegnere bresciano che vince la terza edizione del 2013, con un progetto intelligente, ma non appetibile dal mercato in termini di marketing. Dopo aver vinto il concorso, decide di brevettare il suo progetto e, dopo averlo venduto, dà vita a un’attività specializzata nel 3D. Nel 2020, quando scoppia la pandemia, Cristian Fracassi viene contattato da un medico bresciano che ha un’idea. Trasformare le maschere da snorkeling in respiratori, per affrontare le difficoltà che di lì a poco si sarebbero presentate per mancanza di respiratori. A marzo del 2020, Cristian Fracassi, insieme ad altri programmatori, studia il problema, progetta e realizza la maschera in tempi record. Dopo essere stata provata con successo all’ospedale di Brescia, gli ordini sono iniziati a crescere velocemente, ed è in questo momento che emerge la parte etica, Cristian, invece di massimizzare il suo profitto ha liberalizzato il brevetto. In tutto il mondo, chiunque avesse una stampante 3d, poteva produrre l’interfaccia e trasformare in respiratore la maschera da snorkeling. L’interfaccia è stata utilizzata moltissimo in India, Brasile e in tante altre nazioni povere. Si calcola che siano state salvate 176.000 vite umane. Cristian è stato fatto Cavaliere al Merito dal presidente della Repubblica, ma soprattutto ha avuto il Premio Madre Teresa di Calcutta che viene assegnato a Bombay una volta all’anno alle persone che si sono distinte sul piano sociale. Come Cristian, tra i nostri vincitori ce ne sono tanti altri che si comporterebbero così. Ognuno nel suo piccolo una volta applicata la genialità, applica anche i principi fondamentali dell’etica.
Intervista guidata da Marina Verderajme e Francesca Golcondi.